Da Charlie Parker a Bruno Canino, da Chet Baker a Domenico Scarlatti, passando per George Gershwin e la musica folklorica romana. In occasione di un suo recente progetto dedicato alla figura di Gershwin, abbiamo avuto il piacere di incontrare Enrico Pieranunzi per una lunga e stimolante chiacchierata, ripercorrendo insieme la sua carriera ultra- quarantennale.
"We’ve worked in a quartet and it’s great but with just voice and piano there’s freedom to create a real dialogue and be completely spontaneous, to see where we can take the songs and the audience.”
Suo padre ascoltava lo swing, i compagni di scuola preferivano il rock. Lui scelse il blues. Tanto per battere una strada tutta sua.
CLASSIC JAZZ SETTEMBRE 2016 Michele Ariodante
...Pieranunzi improvvisa sui pezzi suonati da Canino. «E improvvisa sul serio, non fa finta - spiega quest'ultimo - i suoi interventi sono diversi ogni volta.
N.B. L’INTERVISTA HA LUOGO AD ARANJUEZ, NEL 1750
E.P. Buenos dias, Maestro Scarlatti...
D.S. Escarlati, Senor, si no le importa.
E.P. Escarlati?...
Eminent in Europe where he has long been highly regarded as an outstanding soloist, collaborator, improviser, arranger and composer, pianist Enrico Pieranunzi hasn’t performed all that often in the United States. Luckily for New Yorkers, Pieranunzi will share two of his musical identities in ambitious concerts this month at Merkin Concert Hall.
“Now, there are no borders between classical and jazz.”
Il musicista presenta stasera alle Vie Nuove il nuovo lavoro «Wandering» e si racconta.
Piano solo per il ritorno di Enrico Pieranunzì, dopo due anni, al Pinocchio Jazz. Il maestro (Roma, 1949), conosciuto e acclamato a livello internazionale, presenta Wandering, ultimo album all´ attivo dopo una serie di progetti, un disco omaggio a Scarlatti e uno "latin", assolutamente da avere nella propria teca. Lo abbiamo raggiunto in albergo a Genova, dove ha suonato ieri, prima di recarsi oggj nel capoluogo toscano.
Cosa significa «Wandering»?
«Vagabondare. Nel disco ci sono due tipi di pezzi: uno completamente improvvisato, l´altro strutturato e composto quasi in forma canzone».
Ho avuto il privilegio e il piacere di intervistare Enrico Pieranunzi.
Di fronte ad un musicista così importante, che ha fatto del pianoforte il mezzo attraverso cui esprimersi, mi sono chiesta cosa veramente volevo sapere, quali insegnamenti e quali segreti potevano essere carpiti attraverso delle semplici domande. Alla fine ho semplicemente lasciato che il Maestro esprimesse la sua idea di musica e il suo indissolubile rapporto con il pianoforte. Rigore, fantasia, disciplina, studio e creatività: c´è tutto questo e molto altro nelle parole di Pieranunzi, c´è l´essenza stessa del pensare e fare musica.
Estamos en una furgoneta azul camino de Salamanca, donde Enrico Pieranunzi, en solitario, protagonizará el primero de los cuatro conciertos del ciclo Dias de Jazz, en el marco del festival universitario Cultura en Curso.Una revisión de lo que hay escrito sobre usted basta para percibir con claridad que existe un lugar común bastante extendido sobre su música, que afirma que es usted algo así como el Bill Evans europeo, o en cualquier caso un pianista influenciado por Evans de manera muy determinante. ¡Claro! Al principio, Bill Evans fue una de las influencias, una entre muchas, y no sólo de pianistas: Chet Baker, Art Blakey, Charlie Parker, Lee Morgan...y también claro: Bud Powell, Horace Silver, Oscar Peterson. Y sí, entonces hubo un periodo en el que realmente me centré en Evans, a mediados de los ochenta.
Cosa rappresenta questo progetto all´interno della sua personale esperienza di pianista e di musicista?
Una tappa importante e da molto tempo cercata.
Ho sempre coltivato il piano classico parallelamente al jazz, due strade che in pubblico ho però tenuto a lungo separate. Ora, grazie a Scarlatti, sono riuscito a fondere in un unico discorso le due vie che hanno sempre caratterizzato la mia vita musicale.
Perché proprio Scarlatti?
A gennaio di quest'anno, presso la Sala Botticelli (Capurso, Rassegna Multiculturita), si è tenuto un concerto di Enrico Pieranunzi in duo con Rosario Giuliani. Abbiamo incontrato Pieranunzi prima del concerto. Cosa pensa del jazz in senso didattico?