My Songbook REVIEWS
Enrico Pieranunzi with Simona Severini My Songbook
Via Veneto Jazz/Jando Music, 2016
"My Songbook'' lascia emergere un lato del pianista romano sconosciuto ai più, quello di songwriter. Gli undici brani che compongono il disco presentano, infatti, nella maggior parte dei casi, testi scritti dallo stesso Pieranunzi. Un susseguirsi di storie dal ricercato gusto narrativo che vedono avvicendarsi differenti organici, dal duo al sestetto, e che hanno nella voce carica di pathos di Simona Severini il loro comun denominatore , perfetto contraltare al pianismo poetico di Enrico Pieranunzi.
Luglio 2016 JAZZIT (ADV)
Enrico Pieranunzi
Pieranunzi suona da una vita il pianoforte con eleganza e senza strafare invirtuosismi.
In My songbook (Millesuoni) chiama Simona Sevetini a cantare brani scritti da lui. Uno storico jazzista italiano evita il repertorio di sempre per fare qualcosa di nuovo. E ci riesce.
25 Febbraio 2016 GIOIA I.P.
Pieranunzi jazza e trova la voce di Simona Severini
Mettere a nudo il proprio songbook affiancando alle proprie mani, abituate ad accarezzare i tasti bianchi e neri la voce di Simona Severini. Regalando un jazz tradizionale, ma ricco di vitalità. Dopo i fasti di piccole e grandi band guidate dal suo pianoforte, Enrico Pieranunzi si è concesso una vacanza «vocale» con «My Songbook» (Jando Music), raccolta in cui convivono alcuni pezzi composti in passato (e per i quali ha chiesto aiuto a diversi parolieri per aggiungervi un testo) e di nuove creazioni, magari cucite addosso a liriche ritenute particolarmente significative dal pianista romano. Calandosi con umiltà nel ruolo di sideman, Pieranunzi sciorina alcune perle quali «Night bird» (pervasa da umori da alcova bebop) o «Premier moment», con quelle parole in francese che sono jazzy senza sforzo alcuno. La prova di Simona Severini è decisamentebuona, sia per espressività che per capacità di interazione con i fiati (sax e tromba). La chicca è il dialogo tra lei e Pieranunzi in «Non posso sognarti come sei», parentesi giocosa in un disco senza ombre.
19 Febbraio 2016 GIORNALE DI BRESCIA RAMP